DAI UNA MANO ALLA SALUTE DELLA TUA BOCCA!
IL TUMORE DEL CAVO ORALE
Il tumore del cavo orale si sviluppa più frequentemente su lingua, mucosa delle guance e su pavimento della bocca.
In Italia rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, ma la sua incidenza complessiva è in aumento, così come il tasso di mortalità. In Italia, ogni anno si registrano oltre 8.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 39%. Per quanto riguarda le fasce di età, rappresentano il 5% dei tumori giovanili negli uomini e nella fascia 50-69 (dove sono la quinta neoplasia presente) e il 3% negli uomini ultra settantenni, mentre nelle donne sono l’1% in tutte le fasce d’età.
Oltre all’elevato tasso di mortalità, a preoccupare sono i dati sulla sopravvivenza oltre il tempo di cura, attualmente al 5%, sebbene aumenti dopo i 5 anni, arrivando al 19%. Il tasso di prevalenza per 100.000 abitanti è più alto al nord rispetto al Centro-Sud.
È evidente quindi l’importanza di un’adeguata prevenzione e di una diagnosi precoce: quando il carcinoma è rilevato e curato nelle sue fasi iniziali, infatti, si ottiene una guarigione che va dal 75% al 100% dei casi, con interventi terapeutici poco invasivi. Per questo i dentisti italiani si sono uniti, facendo fronte comune contro il tumore del cavo orale: aumentare il numero dei casi diagnosticati precocemente e ridurre, quindi, significatamene il tasso di mortalità a 5 anni è il grande obiettivo di Fondazione ANDI, AIOLP (Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero Professionisti), FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), SICMF (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale), SIOeChCF (Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale) e SIPMO (Società Italiana di Patologia e Medicina Orale).
Nella sua fase iniziale, il tumore del cavo orale si presenta frequentemente attraverso lesioni pre-cancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Pericolosamente sottovalutate, queste condizioni patologiche iniziali vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”. Anomalie silenti, che non presentano sintomi, sono persistenti e non si risolvono spontaneamente o con comuni terapie.
Per questo sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista, è fondamentale per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Di norma, poi, se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici come la biopsia e, comunque, a una valutazione di secondo livello presso centri di riferimento specializzati.
Fumo e alcol sono tra i primi fattori di rischio del tumore del cavo orale: nel 75% dei casi, infatti, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di queste sostanze. La loro combinazione, in particolare, aumenta la probabilità di sviluppare la malattia di ben 15 volte. Il 90% dei soggetti affetti da carcinoma orale sono fumatori abituali.
Altri fattori di rischio da non sottovalutare riguardano la presenza di alcune infezioni – specie quelle causate dal Papilloma Virus (HPV 16), che colpisce prevalentemente i giovani e attacca soprattutto l’orofaringe, le tonsille e la base della lingua, la causa principale è rappresentato dal sesso orale non protetto.
Inoltre, l’eccessiva esposizione ai raggi solari è responsabile, in particolare, della comparsa di carcinomi alle labbra.
Una dieta povera di frutta e verdura, che determini carenze vitaminiche importanti, può essere anch’essa un nemico per la salute del cavo orale. L’alimentazione è senza dubbio uno dei fattori più importanti in grado di controllare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate. Un adeguato supporto di nutrienti variati, appartenenti alla cosiddetta dieta mediterranea, oltre che un corretto assorbimento di ferro, vitamina B12 e acido folico rappresentano fattori di estrema importanza nella prevenzione di questa forma tumorale.
I microtraumi continui, causati da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme a una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all’insorgenza di questo tumore.
Infine, poiché la mucosa orale perde col tempo alcune proprietà difensive nei confronti di stimoli esterni nocivi, l’età è a tutti gli effetti un fattore di rischio, specie per chi ha già superato i 45 anni.
Prevenire il tumore del cavo orale è, fortunatamente, molto semplice: è sufficiente adottare corretti stili di vita, in modo da ridurre i fattori di rischio e sottoporsi a visite periodiche regolari. Il dentista è, infatti, il primo specialista in gradi di rilevare i sintomi del carcinoma orale, e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minimo danno, senza gravi deformazioni al volto e menomazioni funzionali.
Se rilevato in fase iniziale, l’aspettativa di sopravvivenza per il tumore del cavo orale è dell’80%. Purtroppo, però, la maggior parte dei casi di cancro orale sono diagnosticati negli stadi più avanzati, in cui il tasso di sopravvivenza a cinque anni scende fino al 57%. In particolare per il tumore alla bocca, alla fine del periodo di cura solo il 5% dei pazienti sopravvive.
Ecco 7 semplici regole da non dimenticare:
Se fai anche tu attenzione a questi preziosi consigli, aiuti te stesso a porre le basi per una buona salute. Una buona salute generale, non solo del cavo orale.
Le terapie oncologiche (chemioterapia e radioterapia) del distretto testa-collo possono comportare complicanze orali. Per questo è importante che i pazienti oncologici consultino il proprio dentista affinché valuti lo stato di bocca e denti e suggerisca specifici interventi e corrette procedure di controllo. Semplici cure preventive e visite periodiche dal dentista possono essere di grande utilità per proteggere bocca e denti dagli effetti negativi dovuti al calo delle difese immunitarie durante le terapie oncologiche.
Anche i pazienti che assumono bifosfonati per il trattamento dell’osteoporosi, dell’osteite deformante (malattia ossea di Paget), delle metastasi ossee (in presenza o meno d’ipercalcemia), del mieloma multiplo e di tutte le altre condizioni che possono indurre fragilità ossea, devono assolutamente sottoporsi a controllo odontoiatrico prima d’iniziare la terapia.
I dentisti ANDI, come indicano le linee guida internazionali e nazionali, consigliano alcuni accorgimenti pratici.
Prima della chemioterapia:
Durante la chemioterapia
Dopo la chemioterapia:
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